Miti Celiachia e dieta Senza Glutine.

Esistono molti miti sulla celiachia, sulla sensibilità al glutine non celiaca (“sensibilità al glutine”) e sulla dieta priva di glutine.

Periodicamente riprendiamo l’argomento perché, purtroppo sempre più provengono dalla comunità celiaca.

Quindi da coloro che sostanzialmente dovrebbero essere formati ed informati,  se non altro per interesse personale.

Peraltro ci giungono anche da celiaci diagnosticati da tempo. Eccone alcuni.

Miti Celiachia e dieta Senza Glutine. Gli Stati Uniti e la FDA

Siccome è opportuno comprendere anche il contesto, facciamo riferimento in questo caso ad un episodio che si è verificato negli Stati Uniti il mese scorso.

Un nostro cliente che viaggia per lavoro, e che in questo periodo di pandemia cerca di utilizzare soluzioni diverse.

Case vacanze, appartamenti, ecc., insomma sistemazioni diverse dal consueto Hotel – Albergo – ecc

Si è trovato in una location in cui i “servizi per Celiaci certificati” erano limitati solo ed esclusivamente ad esercizi specializzati per la rivendita al consumo di prodotti Gluten Free.

In questo esercizio si è imbattuto in un prodotto regolarmente confezionato, con il logo della spiga barrata e dunque certificato Senza Glutine.

Sulla confezione, oltre che al regolare simbolo e dicitura che garantiva trattarsi di un prodotto Gluten Free aveva anche la dicitura “Prodotto in uno stabilimento che lavora anche il Grano”.

Questo aspetto ha creato apprensione al nostro viaggiatore portandolo a pensare che il prodotto non fosse sicuro per le persone affette da Celiachia.

Miti Celiachia e dieta Senza Glutine. La necessaria conoscenza della destinazione

E’ evidente che conoscendo un minimo di regolamentazione del Paese probabilmente l’allarme non si sarebbe neanche generato.

La circostanza riportata sopra è un esempio di ciò che la FDA [Food and Drug Administration (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali degli Stati Uniti)] chiama “una dichiarazione volontaria sugli allergeni”.

Ed è una dichiarazione decisamente diversa dall’affermazione “contiene grano”, che è richiesta dalla legge degli Stati Uniti e significa che il cibo include sicuramente il grano.

Per un prodotto etichettato Senza Glutine con un indicazione di questo tipo, siamo certi che il prodotto è conforme alla legge sull’etichettatura Gluten Free degli Stati Uniti.

Anche se gli alimenti possono contenere informazioni sugli allergeni per il grano.

Se sono etichettati come prodotti Senza Glutine, il prodotto deve soddisfare i requisiti della regola di etichettatura Gluten Free, quindi possiamo essere tranquilli.

Come abbiamo detto queste indicazioni supplementari sono volontarie.

Pertanto l’assenza di tale indicazione non ci conferma in modo automatico che il prodotto sia lavorato in una struttura dedicata priva di glutine.

È assolutamente possibile per un produttore produrre “alimenti Senza Glutine sicuri per i celiaci”.

Utilizzando attrezzature condivise o una struttura condivisa, a condizione che dispongano dei protocolli di pulizia, conservazione, produzione e test adeguati per mantenere il cibo al sicuro.

Miti Celiachia e dieta Senza Glutine

Miti Celiachia e dieta Senza Glutine. Il cibo Senza Glutine dovrebbe contenere 0 ppm di Glutine

E’ un’ altro dei miti: aspirare a prodotti con la totale assenza di Glutine (0 ppm) sembra una aspettativa semplice.

In realtà è quasi un’impresa impossibile che limiterebbe molto fornitura di cibo Gluten Free.

I metodi attuali per il rilevamento del glutine possono testare fino a 2 parti per milione (ppm) al minimo e altri test più affidabili rileveranno fino a 5 ppm.

Anche nella ipotesi di essere in grado di testare 0 ppm in futuro, quel livello sarebbe così rigoroso ed importante da raggiungere da parte dei produttori, che necessariamente alcuni ne resterebbero fuori.

I pochi che riuscirebbero a raggiungere l’obiettivo avrebbero un costo di produzione decisamente più alto che andrebbe a distribuirsi sul prodotto.

D’altra parte se la comunità scientifica ha acclarato ormai da diversi decenni che i Celiaci possono tollerare bene fino a 20 ppm di Glutine, non possiamo mettere in discussione i risultati raggiunti.

Intanto sia la comunità scientifica che i produttori valutano e testano livelli ancora più bassi in modo da offrire sempre soluzioni migliori.

Sono infatti centinaia i test ed i campioni di prodotti alimentari etichettati Senza Glutine che utilizzando il metodo ELISA Mendez a sandwich R5 formalmente convalidato da:

AOAC (Comunità scientifica in rappresentanza di quattro Continenti e 90 Paesi)  e da AACCI (Associazione Cereali & Grani) Associazione per la ricerca scientifica e tecnica sui cereali.

La stragrande maggioranza dei campioni di prodotto viene testata ben al di sotto di 20 ppm

Miti Celiachia e dieta Senza Glutine. Puoi diagnosticare la sensibilità al Glutine attraverso un esame del sangue, della saliva o delle feci

E’ un’altro aspetto del quale ci siamo già occupati: la diagnosi della sensibilità al glutine

Sebbene i test che abbiamo visto sopra possano essere sul mercato.

È importante sapere che gli stessi non sono stati convalidati, e quindi non sono accettati dalla comunità scientifica.

Attualmente, i biomarcatori (un indicatore specifico di malattia) per la sensibilità al glutine non sono stati identificati.

Questo significa che la sensibilità al glutine rimane una diagnosi di esclusione.

Questi tipi di test semplificano eccessivamente la diagnosi e possono portare a restrizioni dietetiche o altri cambiamenti nella vita di una persona che potrebbero non essere necessari.

Attualmente, l’unico modo per confermare la sensibilità al glutine è attraverso un processo di eliminazione.

Testando negativamente la celiachia e l’allergia al grano e quindi eliminando il glutine sotto la supervisione di un medico o di un dietologo qualificato esperto in celiachia.

Miti Celiachia e dieta Senza Glutine. Dovresti usare solo shampoo e cosmetici Senza Glutine

Un’altra indicazione che si sente abbastanza è quella di usare cosmetici Senza Glutine.

La comunità scientifica indica che il Glutine in shampoo e cosmetici non è una minaccia per i Celiaci.

Ad eccezione di quelli che possono essere facilmente ingeriti, come il rossetto o potenzialmente la lozione per le mani.

I ricercatori hanno scoperto che, a meno che tu non abbia una ferita profonda e aperta, il Glutine non può essere assorbito attraverso la pelle.

Piuttosto non dimenticate di lavarvi le mani dopo aver applicato un prodotto cosmetico o per capelli contenente Glutine per evitare qualsiasi ingestione accidentale.

Se avete una reazione a un cosmetico o articoli da toeletta, valutate bene e considerate un eventuale colpevole alternativo come una reazione allergica.

Miti Celiachia e dieta Senza Glutine

Miti Celiachia e dieta Senza Glutine. Non hai gli stessi sintomi del tuo familiare, quindi non hai la celiachia

Anche sulla familiarità si fanno considerazioni non proprio attendibili: se non hai gli stessi sintomi non hai la Celiachia

Sappiamo tutti che la celiachia può essere un vero camaleonte, pertanto questo comportamento può verificarsi anche all’interno della famiglia.

Proprio per lo stesso principio, non raro, che una persona può avere gravi problemi gastrointestinali, un’altra anemia e un’altra ancora nessun sintomo.

Analogamente lo stesso vale per i membri della stessa famiglia.

Perché i parenti di primo e secondo grado hanno un rischio maggiore di contrarre la celiachia:

1 su 22 per genitori, fratelli, figli; 1 su 39 per zie, zii, nipoti, cugini, nonni, fratellastri.

Gli esperti di celiachia raccomandano il test dei membri della famiglia come approccio proattivo alla diagnosi.

La maggior parte dei medici celiaci suggerisce ai parenti di sottoporsi a un esame del sangue.

Da effettuarsi nello stesso momento in cui viene diagnosticato il loro familiare e poi ogni 2 o 3 anni o ogni volta che emergono potenziali sintomi.

Poiché la celiachia può svilupparsi a qualsiasi età, è possibile che un parente abbia un risultato iniziale negativo al test, ma poi risulti positivo 12 anni dopo.

Un test genetico può aiutare a determinare il rischio e può persino escludere la celiachia se si scopre che una persona non è portatrice dei geni della celiachia.

Miti Celiachia e dieta Senza Glutine. Se un ristorante ha un menù Senza Glutine, sanno come servirmi.

Questo è in assoluto quello più diffuso tra gli operatori del turismo, se un ristorante ha un menù per celiaci sono tranquillo.

Niente di più sbagliato come abbiamo avuto modo di vedere già diverse volte.

Certo speriamo tutti un giorno di sederci ad un tavolo per un menù Senza Glutine, senza fare domande.

Ma oggi non è così, anzi come abbiamo avuto modo di vedere esistono anche i furbetti

Fino ad allora, non date per scontato i menù Senza Glutine senza aver approfondito in modo maniacale tutti gli aspetti.

Sfortunatamente per i Celiaci e gli intolleranti, molti, addirittura la stragrande maggioranza dei ristoranti hanno introdotto opzioni Senza Glutine senza fare la necessaria formazione ed informazione.

Imparare e capire cosa significa servire un pasto Senza Glutine sicuro per le persone che richiedono una dieta priva di glutine necessaria dal punto di vista medico.

Così come può anche essere vero il contrario: solo perché un ristorante non ha un menu Senza Glutine non significa che non possano servirti.

Ne conosciamo diversi di ristoranti che preparano pasti Senza Glutine fantastici e sicuri su richiesta.

La cosa migliore che potete fare è indagare, capire, valutare, chiamare in anticipo e chiedere come si rivolgono agli ospiti senza glutine.

Oppure rivolgersi a chi, come noi, si occupa di questi aspetti per lavoro e valutare la soluzione più in linea con le proprie necessità ed esigenze

Miti Celiachia e dieta Senza Glutine

Miti Celiachia e dieta Senza Glutine. La Celiachia è in aumento perché il grano di oggi è diverso da quello di una volta.

Ci sono molte teorie sul perché la celiachia stia diventando sempre più diffusa.

Una di queste teorie è che il grano è stato coltivato per contenere quantità maggiori di glutine.

Secondo Donald Kasarda, PhD, Collaboratore, Servizio di ricerca agricola, Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e membro del Consiglio consultivo scientifico / medico di Beyond Celiac, questa teoria è piatta.

Il dottor Kasarda ha pubblicato uno studio lo scorso anno che ha scoperto che la coltivazione del grano non era la causa dell’aumento della celiachia.

Altri fattori, come il consumo complessivo di frumento o un additivo noto come “glutine vitale di frumento”.

Sono solo potenziali aree da esplorare in futuro, ma finora non sono state identificate cause definitive.

La ricerca continua, possiamo aspettarci di vedere altri miti sfatati in futuro.

Se interessati continuate a seguirci e leggete di più sulle ultime novità in materia di celiachia e dieta priva di glutine.

Le nostre fonti fanno sempre e comunque riferimento a fonti attendibili supportate dalla comunità scientifica.

A presto Linda & Antonio

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